9 gennaio 2013


La trasparenza dell’incomprensibile


"La trasparenza dell’incomprensibile" potrebbe essere la definizione di alcune modalità adottate dall’Amministrazione Vitto nel rapportarsi alla cittadinanza. Nonostante gli sforzi dell’assessore Marilena Abbatepaolo per andare incontro al principio di trasparenza amministrativa, la tanto attesa pubblicazione online dei bilanci sembra essere più che altro un contentino. Dopo i nostri numerosi solleciti tramite richiesta scritta, protocollati il 2 ottobre ed il 4 dicembre, infatti, per la prima volta l’attuale Amministrazione ha reso accessibili online i bilanci degli ultimi 4 esercizi, dal 2009 al 2012. Più che di bilanci, si tratta di un testo indecifrabile, pieno di spunte e diciture a mano, ovviamente incomprensibili. Il file del bilancio di previsione, ad esempio, è composto da 28 pagine ed è tutto un susseguirsi di numeri ed acronimi senza alcuna spiegazione (“titolo I”, “titolo II”, “titolo III”, etc…). Aprendo il file del PEG ci si ritrova sommersi da 69 pagine di cui la prima addirittura al contrario, forse un messaggio subliminale tipo quelli che sembra siano presenti in alcune canzoni dei Beatles?! Entrando, invece, nella sezione omologa del sito del Comune di Monopoli, ci sono tutti gli incarti completi, accompagnati dal file “Bilancio per il cittadino 2012”, un file di poche pagine e di facile lettura composto da tabelle e grafici che consentono al semplice utente di controllare i bilanci del proprio Comune. A Parma, poi, il neo-sindaco del M5S Federico Pizzarotti lunedì ha presentato a tutti i cittadini il Bilancio Preventivo 2013 perché ritiene “doveroso condividere questo percorso con tutta la città, con tutte quelle persone che vogliono capire davvero il lavoro svolto da questa Amministrazione…e per partecipare, discutere e criticare direttamente”.

A Polignano, invece, la situazione è diametralmente opposta. I bilanci comunali, preventivo e consuntivo, devono essere consultabili e facilmente comprensibile da tutti i cittadini. Noi abbiamo le competenze per capirlo ma lo spirito della legge parla chiaro: tutti devono poter comprendere con facilità un bilancio. Tutti hanno il diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi, fino all’ultimo euro. Ringraziamo l’Ass. Marilena Abbatepaolo per essersi battuta per la trasparenza, ma invitiamo l’Amministrazione a mettere in atto tutte le azioni necessarie affinché questo diritto sia davvero garantito. I cittadini, inoltre, devono avere diritto di replica sui grandi capitoli di spesa al fine di ottimizzare l'impiego del denaro pubblico ed eliminare eventuali sprechi, ottimizzando la spesa. Un bilancio non può essere chiamato tale se sprovvisto delle relazioni previsionali e programmatiche (RPP), in quanto parte integrante del bilancio previsionale contenente le motivazioni delle previsioni d’entrata e della destinazione dei fondi del nostro Comune, ed anche del dettaglio dei residui attivi, ovvero ciò che si stima di ricevere ma che al momento non è stato incassato e che forse non sarà incassato mai.

Proponiamo al Comune l’utilizzo del Bilancio Partecipativo, uno strumento legge dal 2004 che consente al cittadino di sapere dove vanno a finire i soldi che ha versato attraverso tasse, imposte, tariffe, balzelli vari, pagati direttamente ed indirettamente. A tal fine sono necessari cicli annuali di assemblee e/o incontri tematici aperti, ma anche referendum propositivi in cui la popolazione propone in quali settori e con quali modalità investire parte dei fondi a disposizione dell’Ente. Per realizzare almeno parte di tali proposte, l’Ente dovrebbe impegnarsi a recepirle nel bilancio di previsione dell’anno successivo.


Comunicato permanente alla partitocrazia: "In Natura e nella Storia tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Voi siete la fine, noi siamo l'inizio, o almeno ci proviamo."